Chi piange nel Monastero di Santa Chiara?

La più grande chiesa di architettura gotica di Napoli è la basilica di Santa Chiara, costruita nella prima metà del 1300 per mano di Gagliardo Primario, architetto chiamato da Roberto D'Angiò e dalla moglie Sancha di Maiorca.

I chiostri, che sorgono su un complesso termale romano risalente al I secolo d.C., sono quello delle Clarisse, a oggi un chiostro a sé tipico per le sue maioliche ritraenti scene campestri e di festa, mettendo in risalto le modifiche apportate negli anni; quello dei Frati Minori, che mantiene lo stile originario; quello di Servizio, simile come stile al precedente, che fu costruito postumo.

La basilica è stata teatro di importanti avvenimenti che si intersecano con la storia, come la Battaglia di Lepanto: proprio in questo luogo sacro, prima della partenza dei crociati contro gli ottomani, nell'agosto del 1571 a Giovanni D'Austria fu conferito il vessillo pontificio di Papa Pio V e il bastone del comando della coalizione cristiana.

Merita menzione anche un riferimento artistico: risalente al 1742, il trono della basilica è uno dei tanti lavori eseguiti da Ferdinando Sanfelice, un artista di cui Napoli tutt'ora può fregiarsi di aver dato luce.

 

Tutt'ora, da quelle parti, è possibile avvertire la presenza dello spirito di Sancha. Infatti, dal 28 luglio 1345, giorno in cui fu tumulata nel monastero di Santa Chiara, la sua anima pare vagare mesta e insicura lungo il perimetro della basilica.

Capo chino, mani giunte, abito lungo e completamente coprente, non abbandona mai la preghiera e a passi lenti sembra circolare tra i viottoli, i giardini e le mura, senza sosta.

Solo saltuariamente Sancha vuole fermarsi e innalzare lo sguardo al cielo. Si tramanda che è quello il momento in cui chi la incrocia sul proprio cammino possa ammirarle lo sguardo truce, il volto madido di lacrime, in un'espressione terrificante.

Nessuno è riuscito a raccontarne davvero i lineamenti: la leggenda vuole che chiunque abbia avuto la sfortuna di disturbare la sua preghiera sia deceduto istantaneamente.

 

Curiosità:

- In molti, erroneamente, attribuiscono il nome di Giovanna I d'Angiò al fantasma di Sancha.

Giovanna, che fu uccisa nel 12 maggio 1382 dai sicari di Carlo III, suo cugino di secondo grado (per l'ascesa al trono del Regno di Napoli), si trovava nel castello di Muro Lucano, in provincia di Potenza.

Ciò che collega Giovanna a Sancha è che fu la nipote di Roberto D'Angiò che, quando morì, le lasciò il trono in eredità. All'epoca Giovanna era sedicenne e Sancha le fece da tutrice.

La stessa Sancha, poco tempo dopo, si fece suora prima nel monastero di Santa Croce e poi nello stesso monastero di Santa Chiara, dove si fece seppellire alla sua morte. Le fu tanto caro il luogo che si fece nominare "Suor Chiara".

Giovanna, comunque, ebbe un ruolo importante per un altro mistero: l'Uovo del Castel dell'Ovo...

 

- La struggente canzone Munastero 'e Santa Chiara, scritta da Galdieri e musicata da Alberto Barberis, è appunto dedicata alla basilica. Testimonia un altro fatto storico indimenticabile: i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e la distruzione quasi totale del Munastero (il 4 agosto 1943).

La canzone sottolinea la voglia di ritornare a Napoli e la paura di ritrovarla devastata, come in quei giorni.
Roberto Murolo fu uno dei più grandi interpreti di questo pezzo di storia.

 

- Nel Chiostro delle Clarisse sono ospitati i resti archeologici ritrovati negli anni, che ricostruiscono cronologicamente i numerosi cambiamenti apportati alla basilica. Tutto è esposto nel Museo dell'Opera di Santa Chiara.

Nel suddetto chiostro nella primavera del 2008 furono esposte tre nostre foto, riguardanti i Misteri di Napoli, finaliste al concorso Fotografa il Maggio - II edizione (2007). Se volete saperne di più, cliccate su "Premi e riconoscimenti"!

 

Alcune foto:

S.Chiara - Il Chiostro
S. Chiara - Il Chiostro
S.Chiara - Il Chiostro
S.Chiara di notte
S.Chiara - Aspettando il fantasma
S. Chiara - Aspettando il Fantasma

Dove si trova:

Monastero di Santa Chiara

via Santa Chiara, 49/c

80134, Napoli

Campania - Italia